Come un respiro: il nuovo best seller di Ferzan Ozpetek

Ferzan Ozpetek è conosciuto forse più per i film che ha diretto che per i libri di narrativa che ha scritto. Come un respiro è il suo terzo lavoro letterario a fronte delle tredici fatiche cinematografiche. Tuttavia ciò è irrilevante quando si ha talento narrativo nel sangue.
In questo caso il mezzo impiegato per comunicare, diventa solo un dettaglio. Uscito a maggio 2020, il volume è divenuto già un best seller. Infatti è balzato rapidamente ai primi posti nella classifiche libri sugli store più popolari. Si tratta di un prodotto editoriale dal successo già annunciato.
È confezionato ad arte senza lasciare nulla la caso. Salta all’occhio anche per chi non sa nulla del Ferzan autore, né visto niente dell’Ozpetek regista. Il titolo evocativo racchiude già uno dei tormentoni dell’artista.
Nel dettaglio ci riferiamo alla sua fissazione per le case. Questi luoghi intimi e protetti hanno un che di magico. Trattengono emozioni e ricordi come le persone fanno con il respiro. Per di più anche la copertina contribuisce ad attirare l’attenzione.
L’immagine suggestiva di due volti di donna fa trapelare il tema centrale della trama. Altra costante per lo scrittore è proprio la curiosità morbosa per il rapporto tra sorelle. A tre mesi dall’uscita, Come un respiro è ancora nella top ten libri tra i titoli più scelti. È disponibile in formato kindle e copertina flessibile.
Come un respiro: uno dei libri del momento

L’opera ricalca stili e tecniche molto di moda nei libri più letti degli ultimi anni. Infatti ci sono diversi piani temporali, più voci narranti e mezzi attraverso cui parlano (lettere, diari, registrazioni).
Gli stessi espedienti si ritrovano in libri di narrativa di diverso tipo tra cui La ragazza del treno o L’amore bugiardo. Tuttavia non è questa la vera particolarità di Come un respiro. L’aspetto originale sta nella fusione di più generi che agiscono coralmente come uno solo.
Nella sua prosa si percepisce la suspense di un thriller, la sensualità di una novella d’amore e il fascino di un romanzo epistolare. La storia ha più di un centro. Canta di sofferenza e rinascita, perché in fondo si viene al mondo nel dolore e nel sangue.
Somiglia a un viaggio e a una lunga serie di prove. Lo scopo è trovare alla fine, proprio dentro di sé, la dimora che tutti cercano. Per questo e altro, l’ultimo racconto di Ozpetek si candida a diventare anche il suo libro più venduto.
Trama di Come un respiro
Roma, quartiere Testaccio, giugno 2018. Sergio e Giovanna stanno ultimando i preparativi del pranzo domenicale. Aspettano altre due coppie, Elena e Giulio e Leonardo e Annamaria. Bussano alla porta, ma non si tratta di loro.
È un’anziana un po’ stranita che dice di chiamarsi Elsa Corti. Afferma di aver vissuto in quello stesso appartamento nel 1970 insieme alla sorella Adele. Quest’ultima è l’ex proprietaria, che ha venduto la casa un paio di anni prima.
La donna ha qualcosa di inspiegabilmente magnetico, così i due decidono di invitarla a unirsi a loro. Lei ricambia l’ospitalità cominciando a raccontare della sua vita avventurosa. Con sé ha un fascio di buste postali mai aperte.
Sono le lettere indirizzate ad Adele, che lei non ha mai letto, e rispedito al mittente. In quelle parole c’è tutto il passato di Elsa a partire dalla sua “fuga” a Istanbul. Qui si è sposata, separata, ha amato e sofferto, tra disperazione, speranza, peccato e perdono.
Il filo conduttore è il legame tra le due sorelle. L’infanzia difficile le ha unite ancora di più. Poi a un certo punto è accaduto qualcosa, o meglio è arrivato qualcuno a dividerle. Si tratta di un segreto che entrambe hanno custodito gelosamente per mezzo secolo.
Ogni amore ha un data di scadenza e bisogna conoscerla per consumarlo in tempo. Può avvicinare ma anche portare lontani, così come lo sono oriente e occidente. Il flusso di ricordi trascina chi la sta ascoltando.
Le esperienze descritte costringono tutti a riflettere sulle proprie esistenze. In mezzo a rimpianti, bugie, rimorsi e tradimenti è il momento di tirare le somme. Tanta sincerità tutta in una volta fa emergere la vera natura interiore dei presenti. Elsa si è rivela come un temporale estivo. È arrivato per destabilizzare o per riportare un nuovo equilibrio?
La parola ai lettori di libri di narrativa

Ozpetek è letto dai critici e criticato dai lettori. È adorato, fa discutere, allo stesso tempo non piace ma fa riflettere. È testimone e partecipe di una società in cui sono ancora molto radicate idee “tradizionali”. Si intente la famiglia fatta da madre, padre e figli e la coppia composta da uomo e donna.
Lui affronta di continuo argomenti quali l’omosessualità, la transessualità e l’omogenitorialità. Lo fa sempre senza intenzioni provocatorie, o magari solo un po’. Il leitmotiv è rappresentare tutte le forme dell’amore e tutti i tipi di rapporti umani. L’obiettivo è far capire che non esiste un solo concetto di “normalità”.
In Come un respiro c’è tutto Ozpetek minuto per minuto. Molti sottolineano quanto i suoi libri di narrativa siano piuttosto lunghe sceneggiature. Però conoscendo il suo background questo è un dettaglio che si mette già in conto.
Il talento di Ferzan
Il “partito dei no” descrive i personaggi come poco convincenti e appena abbozzati. I retroscena degli spettatori che ascoltano la storia di Elsa sono inutili e vuoti. Quei particolari non arricchiscono la vicenda e non approfondiscono gli aspetti psicologici degli attori.
A fare da contorno sono comparse prive di spessore che non emergono in nessun modo. Gli intrecci sono confusi e incidono poco o niente nello sviluppo della trama. Inoltre l’omosessualità latente di alcuni elementi della storia appare forzata, fuori contesto e di cattivo gusto.
La “corrente dei si” invece plaude al talento di Ozpetek. Lui ha la capacità di creare personaggi così complessi e concreti che sembrano reali. Grazie alla sua maestria i lettori possono godersi un viaggio nei pensieri uomini e donne di “carta e ossa”.
Pochi altri libri di narrativa sono così delicati ed allo stesso tempo intensi. Il racconto è un sospiro, nostalgico e sognante. È quello di chi ripensa a ciò che poteva essere e non è stato. Stringere tra le mani il libro vuol dire stare seduto a tavola con Sergio, Giovanna e gli altri. Udire quella favola vera in un assolato pomeriggio romano. Il tutto così breve e misterioso. Esattamente come un respiro che non si sa come comincia e dove va.
Aggiungi un posto a tavola…che c’è un segreto in più

Per alcuni la trama è debole e scontata. L’unica parte interessante è quella epistolare. Confrontato con altri libri di narrativa questo sembra un lavoro da dilettanti. L’intera architettura purtroppo non riesce a stare in piedi. Viene spacciato per un thriller sentimentale ma non ha un minimo di suspense.
Perfino il dilaniante segreto tra Adele ed Elsa si rivela banale e prevedibile. Pagine dopo pagine di noia, di brodo allungato che poteva finire molto prima.
Per altri invece, come un respiro è un’opera raffinata ed elegante. Vero e proprio balsamo per il cuore, è un cammino avvincente e affascinante. Il patos cresce pagina dopo pagina, commovente e appassionante. È un romanzo d’amore unico, un giallo originale, elaborato ma fluido.
Nel libro c’è tutta la bravura del regista nello scandagliare l’animo umano. Magnifico il costante stato di attesa percepito da chi legge. Si ha l’impressione che qualcosa stia sempre per accadere da un momento all’altro.
Ozpetek: meglio regista o scrittore?
“Come un respiro, ma poco profondo”. Così viene descritto da qualcuno il terzo libro dello sceneggiatore turco. La sua è una buona idea che è stata sviluppata male. Non c’è qualità e pur volendo le sue parole non vanno al di là della superficie.
L’intero romanzo è una bozza ancora da rivedere, correggere e ripulire. Forse l’Ozpetek regista è più bravo dello scrittore. Un’altra possibilità è che la trama sia stata concepita proprio per il grande schermo. In questo caso, debolezze e lacune, hanno ancora il tempo di essere colmate.
All’autore non mancano certo fan e difensori. Sono proprio questi che salvano Come un respiro e lo dipingono come uno dei libri di narrativa più belli del momento. La vicenda lascia spiazzati con i suoi tanti colpi di scena e il suo ritmo incalzante.
Discorso a parte è quello delle descrizioni e ambientazioni. Qui lo scrittore riesce a superarsi, fotografando ogni luogo, ogni scorcio con potente efficacia. Da Kas a Venezia, da Roma a Istanbul, ogni pagina e pregna di profumi, sapori e meraviglia.
Anche questa recensione è giunta al termine, veloce proprio Come un respiro. Se si conferma la tendenza, sarà di certo uno dei libri più venduti dell’estate. Non vorrai essere proprio tu l’unico a perderlo? È ora di immergersi nella lettura, e quando sarai ritornato a galla, non dimenticare di lasciarci un commento.