L’arminuta: il best seller di Donatella di Pietrantonio

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L’arminuta: il best seller di Donatella di Pietrantonio
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16,62€ 17,50€

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L’arminuta: il best seller di Donatella di Pietrantonio
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Prosa potente ed incisiva
Storia appassionante e originale
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Hai presente quando ascolti per caso un brano di una canzone sconosciuta? Ti cattura subito, non sai di chi è ma devi scoprirlo assolutamente. La stessa cosa capita leggendo qualunque stralcio del libro di narrativa L’arminuta.

Pubblicato a febbraio 2017, lo stesso anno il volume ha vinto i premi “Campiello” e “Napoli”. A gennaio 2018 aveva già superato le 170mila copie. Si è attestato tra i libri più venduti della sua stagione letteraria. Attualmente vanta 14 traduzioni in altrettanti Paesi del mondo.

Nel 2019 la trama è divenuta uno spettacolo teatrale per la regia di Lucrezia Guidone. All’inizio del 2020 si è parlato di un possibile adattamento cinematografico diretto da Giuseppe Bonito.

Questa è la terza fatica letteraria della scrittrice abruzzese. Precedono: Mia madre è un fiume e Bella mia. Il romanzo è disponibile in formato kindle, audiolibro integrale, copertina rigida e flessibile.

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Trama del libro di narrativa L’arminuta

In dialetto abruzzese “l’arminuta” vuol dire “la ritornata”. Solo così verrà chiamata da ora in poi una ragazzina di 13 anni a cui viene rivelato che tutta la sua vita è stata una bugia. I suoi genitori in realtà sono zii che l’hanno adottata quando aveva appena 6 mesi.

Ora andrà a stare di nuovo con la sua famiglia d’origine. Adalgisa, la donna che credeva essere sua madre, è malata e non può più tenerla con sé. Lascia la calda e accogliente casa affacciata sull’Adriatico, per un cantuccio freddo e inospitale di montagna.

Tutto questo vuol dire anche rinunciare agli amici, alle comodità, agli affetti che conosce. Si ritrova in un posto pieno di” estranei”: sua mamma, quella vera e i suoi fratelli. Tra questi spicca il piccolo e dolce Giuseppe. C’è poi il più grande, Vincenzo, che la scruta già come si guarda una donna.

Lei si sente come chi dalla libertà passa alla prigione. L’unico dettaglio è che quella galera è casa sua. Si è risvegliata nella realtà o è piombata in un incubo? Perché tutto questo? Perché adesso? Fortunatamente, in mezzo a tutti c’è anche Adriana, di due anni più piccola.

Con lei istaurerà un rapporto di amore, complicità e reciproca protezione. L’una diverrà sostegno dell’altra. Si aiuteranno a vicenda come se fossero cresciute insieme da sempre. Però l’arminuta non perderà mai la speranza che Adalgisa guarisca e si riprenda.

Ricomincia la scuola, la ragazza ora frequenta la terza media. È una scolara modello e la maestra nota la sua vivace intelligenza. La prende sotto la sua ala, e cerca di convincere i genitori a farle frequentare un liceo cittadino. Quell’opportunità è la via di fuga per affrancarsi dalla miseria e ritornare a casa.

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Purtroppo, impegno e volontà non basteranno a realizzare i suoi obiettivi. Dopo aver coltivato a lungo confusione e sensi di colpa, una rivelazione la colpirà come un pugno. Adalgisa l’ha mandata via perché era rimasta incinta di un figlio suo.

Succube di un compagno prepotente e padrone, non ha avuto il coraggio di lottare per lei. È una verità difficile da comprendere, e ancor più da accettare. Quello strappo doloroso le ha però donato anche la libertà.

È cresciuta, è più forte, e non è più da sola. Insieme alla sorella Adriana, ora è pronta ad affrontare tutto quello che verrà.

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L’arminuta letto tra le righe

l'arminuta

Quello della Pietrantonio è un libro di narrativa che affronta più argomenti strettamente connessi. Ogni individuo ha bisogno di punti di riferimento come la certezza della propria origine. Altro elemento essenziale è l’amore dei propri genitori.

Ne L’arminuta c’è il senso di smarrimento provocato dall’improvvisa mancanza di ogni equilibrio. La protagonista perde perfino il diritto ad avere un nome e con esso la propria identità. Catapultata in una dimensione lontana, si sente due volte abbandonata.

Dalla sua madre biologica e da quella adottiva. Questa nuova consapevolezza porta alla scoperta di non essere ciò che ha sempre creduto. Tuttavia, nel deserto affettivo in cui è piombata, trova un’oasi di umanità nella sorella Adriana.

Al fallimento di due madri corrisponde il riscatto di due sorelle. A dispetto del motto “di mamma ce ne è una sola”, stavolta ne sono e, ma in fondo nessuna. Tra rifiuto, rinuncia e sentimenti soffocati, la maturità prende il posto dell’innocenza. A rendere quest’opera uno dei libri di narrativa più intensi degli ultimi anni sono anche i contrasti allegorici.

Infatti nella prosa si alternano l’italiano “gentile”, il dialetto “spigoloso”. Simboleggiano esistenze profondamente separate. Per di più, a ciascun registro lessicale, corrisponde un contesto ambientale differente. Il riferimento è al “paese del mare”, aperto e ospitale, e a quello di montagna, aspro e difficile.

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Cosa nel pensano i lettori

Può un volume edito nel 2017 essere nel 2020 considerato ancora tra i libri del momento? Se si tratta de L’arminuta di Donatella Pientrantonio, la risposta è decisamene si. Il racconto è un vero caso editoriale, non solo dal punto di vista del successo.

La sua trasformazione in copione prima e in sceneggiatura poi, contribuiscono a ravvivarne l’attualità. Molti lettori sottolineano le assonanze con altre precedenti opere. La prima che viene in mente è l’Amica geniale di Elena Ferrante. Ancora prima è evidente l’ispirazione tratta da L’Accabarora di Michela Murgia.

La somiglianza con l’uno o l’altro romanzo è opinabile ma plausibile. Ad ogni modo L’arminuta sa bastare a sé stesso. La chiave sta nell’uso di parole che “arrivano al punto e arrivano al cuore”. Se le si combina con una trama interessante, ecco spiegato perché è uno dei libri più letti degli ultimi anni.

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Adriana è la vera protagonista?

libri di narrativa

Secondo alcuni lettori, questo libro di narrativa ha troppi punti deboli. Il primo è lo scarso approfondimento dei personaggi. Alcune figure sono appena accennate. Si sa poco perfino della stessa protagonista. Per certi versi la protagonista sembra addirittura la sorella Adriana.

Ci si domanda se l’autrice si sia accorta di questa mancanza di equilibrio. Non è chiaro se invece si tratti di qualcosa di voluto. In ogni caso manca una vera caratterizzazione psicologica.

Per altri utenti, L’arminuta è nella top ten libri preferiti in assoluto. I suoi personaggi sono vivi e ben delineati. Anche quelli in secondo piano, emergono e si fanno notare a modo loro. Il racconto ha uno stile pulito e schietto. Affronta temi come: maternità, sorellanza, e abbandono, in modo diretto ma con sensibilità.

Una scrittura appassionante regge una trama ben costruita. La storia riporta ad echi lontani facendoli percepire vicini e tangibili. Si tratta di un’opera davvero magica e accorata. L’architettura della vicenda scandaglia gli abissi dell’animo umano.

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L’arminuta: un finale che non ha un finale

Nonostante la bravura della Pietrantonio, per molti il testo resta in superficie. C’è molta tecnica ma poca passione. Manca la capacità di essere credibile e coinvolgere. Più si procede nella trama, più il racconto perde mordente e qualità.

Anche il finale, sebbene venga rivelato, lascia un senso di irrisolto. Restano troppi interrogativi aperti. Non si riesce a entrare in empatia con la protagonista. L’idea di non darle un nome, resta solo un espediente “costruito a tavolino”.

Altri lettori trovano il finale compatibile con la linea scelta dalla Pietrantonio. L’arminuta non è un libro di narrativa con un inizio o una fine. Si tratta del racconto di un solo pezzo di vita, di un periodo di formazione.

In pratica manca una vera conclusione, perché non ce ne è bisogno. La scrittrice abruzzese ha creato un piccolo capolavoro. Le sue pagine forti e struggenti nascono da autentica ispirazione.

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Il valore di un libro di narrativa

libri del momento

I lettori meno convinti, percepiscono un distacco emotivo dell’autrice. I fatti sono raccontati senza convinzione. Sono solo elencati come una lista della spesa. Non c’è trasporto o calore. L’arminuta è un libro di narrativa che non lascia nulla, più ricco di sbavature che di sfumature.

Ha un grande potenziale che non è stato espresso adeguatamente. Il suo messaggio parte ma non arriva. Le dinamiche della storia sono piuttosto forzate. In sostanza “non basta parlare di miseria per acquisire nobiltà”.

I fan più accaniti descrivono la Pietrantonio come una grande interprete della letteratura italiana. Il libro è così bello che si vorrebbe non finisse mai. Si legge con avidità e conquista per la sua semplicità disarmante.

Tutte le attività si misurano per il tempo che richiedono o sottraggono. Leggere questo libro vale ogni singolo secondo. Dopo averlo finito ci si sente più arricchiti e soddisfatti. L’autrice ha condiviso con il suo pubblico una galleria di personaggi davvero indimenticabili.

Nella nostra classifica libri da leggere assolutamente, L’arminuta ha un posto d’eccezione. Se sei arrivato fino a questo punto magari avrai voglia di fare l’ultimo passo in direzione del tuo book store di fiducia. Al ritorno, come sempre, lasciaci un commento.

L'arminuta
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L'Arminuta

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