La vita perfetta: il thriller psicologico di Renée Knight

L’apparenza inganna, l’apparenza “ingabbia”. A volte diventa una prigione dorata fuori dalla quale non si riesce più a vivere. Tuttavia basta anche solo una verità per far crollare un intero castello di bugie. La fragilità della realtà e l’ipocrisia umana sono tematiche frequenti nei thriller psicologici. Il libro La vita perfetta parla di questo e di molto altro.
Nella versione italiana del romanzo d’esordio di Renée Knight, purtroppo sfugge il sottile uso del titolo. Infatti quello originale è “Disclaimer”. Il termine tradotto vuol dire: dichiarazione di esclusione di responsabilità. In pratica la scrittrice si mette ironicamente al riparo dagli eventuali rischi di ciò che è contenuto nelle sue pagine.
Della stessa autrice sono anche La segretaria e Mother’s Day: A Short Story. La vita perfetta è disponibile in formato Kindle, copertina rigida e flessibile.
La vita perfetta: cosa ha in comune e in cosa è diverso dagli altri romanzi thriller
In Italia il volume è uscito il 15 marzo 2016. È stato quasi un successo annunciato, sulla scia di best seller come Gone Girl e La ragazza del treno. In particolare con quest’ultimo ha in comune la narrazione su diversi piani temporali. Inoltre l’uso della prima e della terza persona è sfruttato per cambiare il punto di vista dei personaggi.
Un elemento originale rispetto ad altri libri thriller è il rimescolamento dei ruoli. Vittima e carnefice si scambiano vicendevolmente di posto. In La vita perfetta, non esiste una linea netta tra buoni e cattivi, tra Santi e peccatori. Sia la ragione che la verità non stanno mai da una sola parte.
Trama del libro La vita perfetta (spoiler)

Spagna, 1993, Catherine Ravenscroft si trova in vacanza con il figlio Nicholas di 5 anni. Suo marito Robert è assente per lavoro. Durante la permanenza conosce Jonathan, un giovane affascinante con cui inizia una relazione extraconiugale.
Si tratta di una storia maledetta già in partenza. Infatti il ragazzo muore tragicamente dopo aver salvato il piccolo dall’annegamento. Porta così nella tomba, il segreto di quell’adulterio. Circa vent’anni dopo Catherine è una documentarista di successo.
Suo marito è divenuto un avvocato affermato e il figlio, ormai adulto, sta per andare a vivere da solo. Tuttavia un’ombra arriva per minacciare questa serenità. La donna trova per caso un libro misterioso, intitolato “Un perfetto sconosciuto”.
L’autore è ignoto e la casa editrice non esiste. Sfogliandolo si accorge che la protagonista, di nome Charlotte, altro non è che lei stessa. Le pagine raccontano di quell’estate lontana, e di quel segreto tenuto così gelosamente nascosto.
Dentro ci sono delle foto che ritraggono una Catherine più giovane, in pose alquanto esplicite. Insieme agli scatti c’è anche un manoscritto di Nancy, attraverso cui la incolpa della morte di suo figlio.
Stephen interpreta quel ritrovamento come un messaggio dall’aldilà. Ora la sua esistenza ha di nuovo un senso. La sua missione sarà rovinare la vita perfetta di colei che ha distrutto la sua. Inizia così un gioco al massacro, ma anche un gioco delle parti.
Infatti la verità è molto più complessa e sconcertante di quanto si possa immaginare. Il passato a volte è come una bomba ad orologeria. In questa storia, nessuno è realmente innocente.
Cosa pensano i lettori e appassionati di thriller psicologici
Come accennato, La vita perfetta viene paragonato spesso a La ragazza del treno di Paula Hawkins. Tuttavia esistono anche altri thriller psicologici abbastanza evocativi. Primo fra tutti è Una famiglia quasi perfetta, di Jane Shemilt.
Il successo di questi prodotti editoriali sta nello smontare spietatamente le convenzioni sociali. Contesti domestici si trasformano in scenari da incubo in cui le persone mostrano il lato peggiore. Il normale, il quotidiano e l’ordinario, diventano territori dove tutto può accadere.
La vita perfetta, i personaggi un po’ meno

Essere una scrittrice esordiente non basta come scusa. Questa è l’idea di alcuni tra i consumatori più esigenti di thriller psicologici. I personaggi creati da Renée Knight sono insignificanti e poco credibili. I loro tragici vissuti sanno di cose già viste centinaia di volte.
I profili dei protagonisti, e di tutti gli altri, sono delineati male. Non si riesce a entrare in sintonia con loro. Quando parlano o agiscono è come se tentassero di convincere sé stessi e il lettore. Sembrano degli attori alle prime armi che non riescono a entrare nella parte.
Manca un vero approfondimento introspettivo. Le decisioni e gli sviluppi della trama, hanno spiegazioni deboli che non reggono né giustificano i fatti.
All’opposto c’è chi pensa che i personaggi siano ben caratterizzati e interessanti. Ciascuno di essi ha qualcosa da dire e soprattutto da nascondere. È molto efficace il cambio di prospettiva e la descrizione delle loro personalità.
La vita perfetta è decisamente uno dei migliori libri thriller recenti. Ad ogni pagina, ci si sente spinti ad andare avanti dalla voglia di sapere come andrà a finire. È un libro che riflette l’esistenza e riflette “sull’esistenza”.
Tutto il racconto altro non è che un coinvolgente viaggio interiore nella psiche e nell’anima dei personaggi. L’autrice è stata capace di far emergere i tratti salienti di ognuno. Tutti loro, nessuno escluso, usciranno da questa esperienza cambiati, e a proprio modo sconfitti.
Tra thriller psicologico e dramma familiare

Un particolare che ha toccato la suscettibilità di alcuni è la presenza di scene di sesso troppo esplicite. In determinate situazioni e descrizioni, sarebbe stato meglio un approccio più elegante e discreto. È sembrato un disperato tentativo di movimentare una trama altrimenti piatta e noiosa.
L’idea che fa muovere la storia è buona, però non è stata sviluppata adeguatamente. La narrazione presenta troppe falle e lacune. Ci vuole abilità più matura per non cascare nelle stesse trappole messe durante il percorso.
La versione dei fatti, falsata e incompleta, pare una sorta di presa in giro. Le evidenti incongruenze sembrano messe solo per generare colpi di scena costruiti male. L’andamento degli eventi è inverosimile, e non rispecchia azioni e reazioni della realtà.
Le vicende di disperazione non generano suspense ma soltanto rabbia e tristezza. La vita perfetta spesso non sembra avere i tratti tipici dei thriller psicologici ma piuttosto quelli di un dramma familiare.
Tanti altri utenti, dentro e fuori la rete, hanno invece apprezzato moltissimo il libro della Knight. Le parti più “bollenti” si distinguono per una sensualità ed un erotismo mai volgari. Si tratta di momenti pregni di raffinatezza letteraria e abilità nella scrittura.
Le dinamiche del racconto sono sicuramente complesse ma sempre plausibili e coinvolgenti. Leggere il libro vuol dire fare il pieno di emozioni. Dall’inizio alla fine è sempre presente una sensazione di “quiete prima della tempesta”.
Si percepisce il delicato equilibrio di una realtà fittizia, pronta a sgretolarsi da un momento all’altro. La tensione è così alta che i colpi di scena fanno quasi tremare i polsi. La scrittrice sa analizzare la vita di tutti i giorni in maniera lucida e spietata.
Il mistero va risolto per forza alla fine?

Il bello dei gialli o dei thriller psicologici sta nel finale ad effetto. Se l’intreccio è chiaro già a metà libro, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Così la pensano i detrattori della Knight. Nel suo primo romanzo, tutto viene svelato troppo presto. Di conseguenza la tensione cala bruscamente.
La vita perfetta è un libro fatto per ingannare il tempo, ma non il lettore. In tanti non riescono a rinunciare al piacere della sorpresa. Amano essere ingannati, illusi, convinti di aver capito tutto, e poi scoprire di aver “guardato ma non visto”.
Per fortuna il mondo è bello perché è vario. La suddetta formula può anche essere stravolta, o non per forza seguita alla lettera. Quelli che hanno adorato La vita perfetta, elogiano il modo in cui la scrittrice ha creato una fitta ragnatela di bugie.
Basta seguirne un filo per essere trascinati in una dimensione lontana, credibile e che si può quasi toccare. I colpi di scena non mancano di sicuro. Anche quando vengono svelati retroscena importanti, il bello sta nel restare guardare i personaggi. Essi si muovono come trasportati come da una corrente irresistibile. Ci si ritrova così all’ultima pagina senza rendersene conto.
Anche stavolta speriamo di aver soddisfatto tutta la tua curiosità. Se non si fosse già capito, il libro thriller consigliato di oggi è La vita perfetta. È la prima volta che leggi uno dei nostri articoli? Allora possiamo solo dire “provare per credere”. Se invece già ci conosci, sai che con noi vai sul sicuro. Buona lettura, e torna a trovarci con un commento.