La disciplina di Penelope: il giallo di Carofiglio

Quello de La disciplina di Penelope è un Carofiglio tre volte inedito. Nuova collana con Mondadori, nuova ambientazione nella città di Milano, e nuovo personaggio. Stavolta si tratta di una donna. Ciò che non cambia è l’abilità a tessere storie e raccontarle.
Tra i primi libri thriller 2021, uscito il 19 gennaio, in meno di tre settimane sfiora le 25mila copie. Dopo più di un mese è ancora in cima alla classifica sul portale IBS. È saldo tra i primi 5 titoli sugli store Feltrinelli e Giunti. Inoltre è nella top 20 per i best seller su Amazon. Disponibile in formato kindle e in versione cartacea con copertina flessibile.
Trama de La disciplina di Penelope (prima parte)

Penelope Spada è una donna inquieta. Una volta era uno stimato Pubblico Ministero, con un’esistenza piena e normale. Un evento misterioso cambia il corso della sua storia. Ora vive dell’arte di arrangiarsi. Prende incarichi non ufficiali, quando e dove gli capita. I suoi migliori amici si chiamano “Jack Daniel’s e Luky Strike”. Colleziona relazioni volatili e fughe all’alba da letti sconosciuti.
Un anno prima Mario Rossi è un agente immobiliare in crisi con la moglie. Lei si chiama Giuliana Baldi e fa la Personal Trainer. Un giorno trovano il suo corpo nella periferia di Rozzano con un colpo di pistola alla testa. I sospetti cadono subito sul marito accusato di omicidio.
Le indagini tuttavia non portano a nulla e il caso viene archiviato per insufficienza di prove. Dodici mesi dopo Mario e Penelope si incontrano grazie a Filippo Zanardi, un cronista di nera. Nonostante sia stato assolto alla giustizia, Rossi è per tutti ancora l’unico assassino.
Ha una figlia di 7 anni, che da grande vorrà sapere se suo padre ha davvero ucciso sua madre. Lui desidera solo riabilitare il proprio nome e trovare il vero colpevole. Penelope è riluttante, però il richiamo della caccia è troppo forte.
Trama seconda parte
Finisce per accettare l’incarico. Scava nella vita della vittima e scopre una donna instabile e infedele. Glu unici indizi sono dei peli di cane bianco e un anello sparito nel nulla. Sembra proprio una rapina finita male. Tuttavia la disciplina di Penelope nel prestare attenzione ai dettagli, la guida alla pista di un topo d’appartamenti.
Giorni prima dell’omicidio, durante un furto in una casa, il ladro trovò il cadavere di una donna. Per paura di essere incriminato non denunciò il fatto. Le investigazioni proseguono e conducono a una vera e propria rivelazione. L’omicida potrebbe essere una donna.
Voleva pure costituirsi, ma così facendo avrebbe abbandonato la propria adorata cagnetta di nome Olivia. Messa alle strette, e stanca di tenere il segreto, si lascia arrestare. Prima di essere portata via affida il proprio cane a Penelope, che accetta di tenerlo con sé.
Cosa pensano i lettori
Il pubblico apprezza Carofiglio per la vividezza con cui dipinge il contesto legale e giudiziario. Inoltre lo ama per la capacità di andare in profondità nella psicologia delle sue creature. Per finire lo sceglie per la credibilità delle sue storie.
La disciplina di Penelope è una sfida editoriale e personale per lo scrittore. Infatti segue un filone anticonvenzionale rispetto ai suoi standard. Il delitto è intrigante, anche senza dettagli e toni cruenti. L’antieroe del momento cambia genere e soprattutto “identità di genere”.
La disciplina di Penelope convince a metà e fa discutere il doppio. C’è chi apprezza molto l’apertura di un ciclo differente e insolito. Tanti lettori mostrano fiducia e danno ampiamente il beneficio del dubbio. In fondo ogni nuova serie comincia con un libro d’esordio.
Altri sentono la mancanza del Carofiglio “prima maniera”. Inoltre il paragone con la saga dell’avvocato Guerreri è sempre dietro l’angolo. Prima di questo romanzo c’è infatti proprio la sua sesta avventura, intitolata La misura del tempo. Non perdonano all’autore questa sorta di esperimento letterario. Da questo punto di vista il romanzo pare solo un lavoro obbligato da un accordo contrattuale.
Come sempre però la matematica non è un’opinione. La prima incetta di copie forse è frutto di curiosità. Tuttavia oggi il passaparola corre veloce tra post sui social e recensioni online. Quindi se l’escalation non finisce, ci sarà la conferma della prima tesi. Vorrà dire che a reggere il successo c’è qualcosa di più solido della fortuna o dell’abitudine.
Tra libro semplice e semplicistico

La risposta di alcuni è alquanto tiepida, per non dire fredda. La disciplina di Penelope non entusiasma né coinvolge. Non è abbastanza introspettivo. Tra i libri di Carofiglio questo non è certo dei migliori. In pratica si legge alla svelta e ce ne si scorda rapidamente.
Inoltre la trama è banale e pilotata. Ci sono troppe coincidenze favorevoli che guidano la storia. L’autore pugliese appare davvero distratto e poco ispirato. C’è differenza tra un libro semplice e uno semplicistico. Il corso degli eventi è frettoloso e forzato. Quest’opera è un vuoto narrativo in mezzo a tante altre più valide.
Per la serie “Dottor Jekyll e Mr Hyde”, la platea dei lettori mostra una doppia personalità. Per altri infatti la prosa è agile e pulita. Si riscontra la solita bravura nello scrivere e descrivere. Lo stile è ancora una volta puntuale e non lascia nulla al caso. Si tratta di un racconto leggero ma robusto. È scorrevole dall’inizio alla fine, e non annoia nemmeno per un istante.
Difficile trovare libri gialli così ben equilibrati nei toni e nelle sfumature. Una storia essenziale e asciutta basta da sola a reggere l’impalcatura narrativa. Da fedele reporter di scenari e sentimenti, Carofiglio dosa bene ogni parola di ogni singola pagina.
La disciplina di Penelope: l’inizio di una nuova serie?
Carofiglio non sa pensare o scrivere come una donna. Questa è l’opinione di quelli che bocciano la sua incursione nella psiche femminile. L’opinione di Penelope restituisce un’immagine stereotipata e piena di luoghi comuni. C’è la classica protagonista che scimmiotta un uomo e lo fa anche male.
A molti sembra un debole tentativo di attirare l’attenzione e il consenso del gentil sesso. Il risultato però è un vero fallimento. I tanti cliché sono abusati e quasi offensivi. Per di più anche “gli altri attori” lasciano il tempo che trovano. Sono tutte figure caratterizzate male, inconsistenti e abbozzate.
Quindi tutti contro Penelope? Assolutamente no! Fin troppi già si aspettano il suo ritorno nei prossimi libri thriller della serie. Il carattere forte ma sensibile è la fonte del suo fascino. È una donna complessa e piena di contraddizioni. Mangia sano, si allena tanto, eppure maltratta il suo corpo fumando e bevendo troppo.
La sua intelligenza brillante e il talento investigativo incollano alle pagine. Allo stesso tempo possiede una infantile tenerezza che la rende umana ed empatica. L’alter ego di Carofiglio piace per l’alone di mistero che la circonda.
In questo racconto lo scrittore è avaro di dettagli sul suo passato. Proprio questa scelta narrativa prelude quasi certamente ad un seguito. Per finire, pure gli altri personaggi sono ben delineati. Perfino i meno importanti giocano un ruolo decisivo.
Un libro che “si legge da solo”
Purtroppo le critiche non finiscono e descrivono una storia senza inventiva e suspense. Dà l’idea di un racconto uscito prematuramente. La vicenda è povera di sfaccettature e l’architettura è fragile. Tutto si svolge per opera del caso, senza una vera logica portante.
La disciplina di Penelope si regge soltanto grazie ad una buona tecnica narrativa. Uno scrittore affermato ha doveri morali verso i lettori che vengono prima di quelli commerciali. I romanzi, in particolare i libri gialli, andrebbero pubblicati solo quando ci sono idee valide da condividere. “Amarus in fundo” il finale è inverosimile e deludente. C’è il colpo di scena, ma purtroppo è a salve!
Dalle critiche alle lodi, per un’opera che secondo alcuni è uno dei libri di Carofiglio più riusciti. Si parla di un romanzo accessibile e appassionante. La storia, asciutta ed essenziale, possiede buon ritmo e tensione. La scrittura serrata e raffinata è un vero e proprio marchio di fabbrica. Leggendo ci si dimentica che l’autore è un uomo, tanto è in contatto e in sintonia con il suo personaggio. La disciplina di Penelope è in pratica un libro che “si legge da solo”.
Che altro dire? Questo è sicuramente uno dei libri thriller del momento, una promessa di intrigo e intrattenimento. Quanto durerà questo momento e se la promessa sarà mantenuta dovrai dircelo tu. Quindi ora tocca a te, trovalo, leggilo e lasciaci un commento.