La casa delle voci: il nuovo libro di Donato Carrisi

Sei tra quei lettori che esigono sempre di più dai propri scrittori preferiti? Perfetto, corri in libreria a prendere La casa delle voci.
È pugliese e di cognome fa Carrisi…chi è? Altro indizio, non è Al Bano. Indovinato? Bravo, si tratta proprio dell’autore di best-seller come Il Suggeritore e La Ragazza nella nebbia. La casa delle voci è il nuovo libro di Donato Carrisi, o per meglio dire il più recente.
Pubblicato il 2 dicembre 2019, il romanzo non è solo un thriller psicologico. Infatti lo scrittore ha aggiunto ingredienti horror alla solita ricetta. Rispetto agli altri libri di Donato Carrisi questo ha riferimenti al paranormale.
La svolta è paragonabile a quella di Dario Argento nel terzo film della “Trilogia deli animali”. Per la cronaca i primi due sono L’uccello dalle piume di cristallo e Il gatto a nove code. Nella pellicola 4 mosche di velluto grigio compaiono i primi elementi esoterici.
Sappiamo che sei sempre a caccia di libri nuovi da leggere giusto? Visto che siamo generosi ti diamo un piccolo bonus omaggio. Qui sotto abbiamo inserito un elenco dei titoli più interessanti usciti alla fine dello scorso anno.
Ultime uscite libri 2019
Se sei arrivato a questo articolo presumiamo che tu sia un fan dei thriller. Eccoti quindi alcune copertine che potrai trovare in libreria nella sezione de La casa delle Voci.
- Anello di piombo di Piero Colaprico
- Rhythm section di Mark Burnell
- L’inganno perfetto di Nicholas Searle
- Malvagio fino all’osso di Tony J. Forder
- Monteperdido di Agustin Martinez
- Ladykiller di Martina Cole
- Il lungo cammino verso la verità di David Baldacci
Detto questo ora passiamo a descrivere un po’ la trama del libro di Donato Carrisi. A proposito è disponibile in formato Kinle, copertina flessibile, rigida e in versione audiolibro.
Trama de La casa delle voci

L’infanzia è un periodo fatto di giochi e scoperte, durante il quale realtà e fantasia si fondono e confondono. Però questo dono prezioso a molti viene negato, rubato, barattato con indicibili sofferenze. I traumi spesso rimangono sepolti sotto una fitta coltre di falsi ricordi, creati proprio per non affrontare la verità.
È qui che entra in gioco Pietro Gerber, psicologo fiorentino specializzato nel lavorare con i minori vittime di abusi. Conosciuto nell’ambiente come “l’addormentatore di bambini”, utilizza l’ipnosi per curare i piccoli pazienti. Grazie a queste capacità li aiuta a far emergere e superare il loro drammatico passato.
Una telefonata dall’Australia arriva a sconvolgere la sua rutine fatta di lavoro e vita familiare. La dottoressa Theresa Walker, sua collega, gli chiede aiuto per un caso “speciale”.
Si tratta di un’adulta, Hanna Hall, affetta da amnesia selettiva. Durante una seduta, in stato di trance, ha rievocato un evento terrificante vissuto molto tempo fa proprio in Italia.
La donna ha trascorso i primi 10 anni della sua vita girovagando da un posto all’altro nella campagna toscana insieme ai genitori. Durante questo periodo sua madre e suo padre l’anno sempre tenuta lontana da tutto e tutti, per proteggerla dagli “estranei”.
Lei rammenta vagamente questa parentesi fatta di isolamento, strane abitudini e presenze spettrali. Una di queste è Ado, un bambino scomparso misteriosamente e mai più ritrovato. Hanna è stata forse testimone di quello che gli accaduto, o proprio lei ha causato la sua morte?
Incontro dopo incontro emergono connessioni tra il suo passato e quello di Pietro. Similitudini e coincidenze diventano pezzi di un puzzle che rivelano un inquietante legame e pericolose verità. Stavolta scavare nella memoria potrebbe essere la cosa più pericolosa da fare.
Cosa ne pensano i lettori del thriller psicologico
Eccoci arrivati alla parte in cui diamo la parola a chi ha già letto La casa delle voci. Come sempre, per comodità statistica, facciamo riferimento al portale Amazon per sondare il gradimento. Fin da subito abbiamo notato che le recensioni positive superano di 6 volte quelle negative.
Andiamo a però verificare quello che gli utenti scrivono nel dettaglio. Ci accorgiamo che tra favorevoli e contrari c’è una differenza davvero abissale. In molti casi si fatica a credere che le persone abbiano letto lo stesso libro.
Qualcuno lo considera uno dei migliori libri del 2019. Altri, dopo la Casa delle voci, hanno deciso di chiudere definitivamente la forse già tormentata storia d’amore con l’autore.
Punti deboli e forti dell’ultimo libro di Donato Carrisi

I lettori più accaniti a volte sono anche i più pignoli. Questa maniacalità nel notare i particolari ha fatto rilevare un espediente editoriale poco gradito. In pratica nel libro sono stati utilizzati criteri grafici che hanno portato a 400 pagine un testo che in realtà a stento ne raggiunge 200.
Quindi da qui ci si ricollega direttamente al prezzo di copertina. Esso viene giudicato troppo alto per un volume che ridotto ai minimi termini diventa l’inserto di un quotidiano. Da questo punto di vista il libro sembra sviluppato già come la sceneggiatura di un film.
Infatti per molti l’autore ha concepito il tutto come un film di M. Night Shalaman…Shyamalan Shaylanan…insomma il regista de Il Sesto Senso.
Al contrario gli entusiasti hanno adorato la scelta editoriale dei capitoli brevi e la maggiore leggibilità. Per questa folta schiera di sostenitori le pagine scorrono in modo piacevolmente veloce. Ad ogni giro di boa c’è una sorpresa, un colpo di scena, un nuovo indizio rivelatore.
La fine di ciascuna sezione invoglia ad andare avanti, fa crescere la curiosità e la tensione. Il suo stile pulito ed elegante cattura l’attenzione e arriva dritto al bersaglio. La casa delle voci non è solo uno dei migliori thriller degli ultimi anni, ma un esempio di alta letteratura contemporanea.
La casa delle voci: per alcuni vince per altri non convince

Diversi utenti giudicano la trama un po’ confusa e inverosimile. L’allegoria più efficace è quella del sogno, in cui si accettano anche i dettagli più strani. Il problema è che i lettori sono svegli e notano le incoerenze.
La casa delle voci è un gioco di prestigio che non inganna. Gli spettatori in prima fila notano la carta nascosta nella manica del mago. Lo sforzo di creare vortici psicologici e trip mentali appare inutile e caotico. A tratti si ha l’impressione di perdere il filo del discorso.
Si è capito ormai che La casa delle voci è un po’ come il test delle macchie di Rorschach. Ognuno vede un po’ ciò che vuole nelle parole, e soprattutto “tra” le parole. Lo dimostra la quantità di auditori innamorati dello stile evocativo e quasi mistico. Questi ultimi lo considerano tra i thriller psicologici più belli di sempre.
Il libro è un ritorno all’epoca in cui la mente plastica da bambino può rendere vero ciò che si immagina. Quella voce che recita parole magiche resta latente e continua a sussurrarle anche da adulti. Scavare nei ricordi vuol dire alzare il volume e tornare a sentirla più chiara e forte.
Carrisi contro Carrisi

Dai tempi del Il Suggeritore ne è passata di acqua sotto i ponti. Lo scrittore ha abituato bene i suoi lettori ma dopo anni sembra aver perso lo smalto di una volta. Come accaduto ad altri scrittori di calibro, il suo stile è diventato commerciale, prevedibile e scontato.
Messo a confronto con altri libri id Carrisi La casa delle voci diventa appena passabile. Di sicuro non adatto a chi ha nostalgia dell’autore ai suoi esordi. Qualcuno ha addirittura insinuato che sia evidente la mano di un ghostwriter.
Diametralmente opposta è l’opinione di molti appassionati. In questo libro il giallista pugliese dà conferma del suo eccezionale talento narrativo e della sua inesauribile immaginazione.
Carrisi appare davvero in grande spolvero. La sua capacità di creare suspense e trasmettere emozioni non si arrugginisce con il tempo ma anzi si affina.
La storia è in continua evoluzione, sospesa tra racconto visionario ed esperienza introspettiva. In tanti hanno apprezzato l’audacia di sperimentare un genere differente. Una scelta coraggiosa di un nome famoso che avrebbe potuto sfruttare strade già batture.
Carrisi invece ha scelto di osare e lo ha fatto con efficacia. L’horror non è il suo consueto campo da gioco, eppure la sua firma è inconfondibile. Ogni capitolo conserva la maestria certosina nel tessere una trama intricata e interessante.
Stile e personaggi che piacciono…o forse no

Pietro Gerber per alcuni è purtroppo l’addormentatore di “lettori”. Il protagonista de La casa delle voci è incolore, trasparente, per nulla originale. I No Men in platea non hanno digerito l’uso gratuito di riferimenti ai tipici filmoni e best-seller americani.
Lo stesso soprannome…di cui sopra, a qualcuno suona quasi ridicolo. L’intenzione era forse quella di fare il verso a titoli come Il Collezionista di ossa…Il Cacciatore di donne…ecc.
Per contro invece sembrano proprio i personaggi ad essere il punto di forza del romanzo. Per la serie “pochi ma buoni” e soprattutto credibili. Il lettore ha il tempo di conoscerli a fondo e comprenderli. Ognuno di essi è a modo proprio una sorta di Virgilio che guida i vari Dante nell’Inferno della psiche umana.
Il sentiero è tortuoso ma vale la pena di percorrerlo. Un in…cubo di Rubik, che cattura e stimola il lettore a proseguire fino all’imprevedibile conclusione degli eventi. I dettagli rivelatori sono sapientemente disseminati solo per far sorgere nuove domande.
Giudizi sul finale (senza spoiler)
C’è chi proprio non sopposta gli interrogativi inevasi o i puzzle a cui mancano dei pezzi. Il finale è stato definito inconsistente, prevedibile e deludente. A che scopo costruire una complessa impalcatura per poi non mantenere le promesse fatte?
L’altra metà, e forse un po’ più della metà, del pubblico, trova invece il finale sconcertante (in senso buono). L’ipotesi sospesa lascia aperta la possibilità di un seguito, e in verità in molti già ci sperano.
L’atmosfera intrisa di mistero, di segnali e simboli nascosti, è come un codice segreto da decifrare. Le descrizioni sono avvolgenti e ipnotiche, le location claustrofobiche spesso ambientate solo nei labirinti della mente.
Et voilà, ora hai ascoltato tutte “le voci su La casa delle voci”. Che tu sia o meno già un fan affezionato di Donato Carrisi speriamo di esserti stati utili come sempre. Noi abbiamo fatto la nostra parte, il resto tocca a te. Comincia col lasciarci un commento!
