Il superstite: lo strano caso di Jan

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Il superstite: lo strano caso di Jan
7

6,99€

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Il superstite: lo strano caso di Jan
Il superstite: lo strano caso di Jan
6,99€
Narrazione avvincente e dinamica
Racconto concreto e dettagliato
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Se ti piacciono i libri thriller psicologici scritti con mestiere, non puoi perderti Il superstite. Dopo lo sbalorditivo debutto de La psichiatra, Wulf Dorn torna a sconvolgere i lettori di tutto il mondo.

Pubblicato nel 2010, il volume è disponibile in formato kindle, copertina rigida e flessibile. Il romanzo ha anche un seguito. L’episodio collegato si intitola Follia profonda.

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Il superstite: trama prima parte

Germania, gennaio 1985, Jan Forstner è un 12enne che vive a Fahlenberg, nella bassa Sassonia. Una sera, mentre è in giro con il suo cane, è testimone del suicidio di Alexandra Marenburg, figlia del suo vicino di casa. La ragazza, affetta da turbe mentali, è scappata dalla Waldklinik. Si tratta della stessa clinica dove lavora il padre di Jan.

Pochi giorni dopo, il ragazzo si reca nello stesso luogo con un dittafono. Ha letto un libro sul paranormale che parla della possibilità di registrare la voce dei morti. Quando è ormai in mezzo al bosco si accorge che il fratellino di 7 anni lo ha seguito. Piuttosto che tornare indietro lo porta con sé.

Distratto dal suo esperimento perde di vista Sven per un attimo. L’ultima cosa che sente è la sua voce pochi passi più indietro, che ripete “Quando ritorniamo a casa?”. Poi il silenzio, il bambino scompare. Quelle parole resteranno incise sul nastro, e nella sua memoria, per sempre.

Successivamente, la stessa notte suo padre riceve una telefonata da un uomo che dice di avere Sven. Se vuole rivederlo vivo dovrà seguire le sue istruzioni. Bernhard Forstner esce di corsa in auto. La strada è ghiacciata, sbanda e finisce contro un albero. Non arriverà mai all’appuntamento.

È gennaio del 2008, Jan Forstner è un affermato psichiatra, ma sta nuovamente perdendo tutto. Si sta separando dalla moglie e perdendo il lavoro per aver aggredito un paziente. Si tratta di un pedofilo, proprio come quello che forse ha rapito Sven tanto tempo fa. Per tutto quel tempo non ha mai smesso di sentirsi responsabile per quello che è accaduto.

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Il superstite: seconda parte

A sorpresa il professor Raimund Fleisher, direttore della clinica Waldklinik, e vecchio amico di suo padre, lo contatta per un’offerta di lavoro. È l’occasione di ricominciare, e di chiudere i conti con il passato. Il suo arrivo coincide con il misterioso suicidio di Natalie Koppler, un’altra ex paziente della struttura.

La giovane somiglia incredibilmente ad Alexandra Marenburg. Prima di morire Natalie scrive una mail a Carla, sua migliore e amica e giornalista. Si sente minacciata, dice che “il suo demone” è tornato e la sta cercando.

Spariscono dei documenti medici dalla clinica. È chiaro che in quel luogo sta accadendo qualcosa di sospetto. Jan comincia a indagare con l’aiuto di Carla. Le rivelazioni del presente si intrecciano con i ricordi distorti del passato. Jan scoprirà lo scioccante legame tra le morti delle due ragazze e la tragedia che lo perseguita da 23 anni

Mostra spoiler

Il colpevole è il professore Fleischer. In passato ha ucciso una ragazza di nome Carmen. Lei lo respinse ridicolizzandolo. Quel trauma è l’origine della sua psicosi. Da allora, ogni paziente che somiglia al suo amore non corrisposto diventa una vittima.

Il padre di Jan lo aveva scoperto, così lui rapì Sven per chiudergli la bocca. L’incidente fu una sciagurata coincidenza. Pensò quindi di lasciar morire il bambino, seppellendo così ogni testimone e con essi la verità.

Verrà catturato e internato in un manicomio criminale. Jan è finalmente libero di ricominciare. Mentre rimette a posto gli scatoloni nella dimora di famiglia, trova il suo vecchio registratore. Sul nastro si è cancellato quasi tutto. Sono rimaste le ultime parole di suo fratello. Sono quasi un messaggio di Sven dall’aldilà che gli dice “…torniamo a casa”.

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Il superstite: analisi del thriller psicologico

romanzi thriller

I libri di Wulf Dorn offrono spesso diversi spunti di riflessione. Il leitmotiv è sempre il microcosmo, in gran parte sconosciuto, della mente umana. Ne Il superstite il filo conduttore è il passato che ritorna. Il racconto descrive il cammino che ogni individuo fa, ad un certo punto della vita. Lo scopo è tentare di fare pace con sé stessi, con i propri errori, rimpianti e rimorsi.

Questo viaggio è a volte un doloroso percorso di elaborazione del dolore. Altro aspetto rilevante di questo libro thriller è la sua struttura circolare. La storia si conclude nello stesso luogo in cui è iniziata. Ciò mette in risalto la ciclicità dell’esistenza e la necessità di seguirne il corso per trovare l’equilibrio.

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Cosa ne pensano i lettori

Il superstite e La psichiatra sono libri thriller psicologici abbastanza simili. Infatti gli ingredienti dell’impianto narrativo sono gli stessi. Però stavolta la formula è più movimentata ed avventurosa. Nel suo secondo romanzo, Dorn amplifica l’aspetto dell’introspezione e la condizione emotiva dei personaggi.

Tuttavia la scrittura è più lenta, con minore intensità. I fatti rilevanti sono piuttosto distanziati nel tempo. Ciò diminuisce il ritmo con cui si scandiscono gli avvenimenti. In ultima analisi i personaggi secondari hanno troppo spazio. Quindi la trama diventa più complessa da seguire. Nel dettaglio ecco il giudizio dei lettori.

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Il superstite: un passo indietro rispetto a La psichiatra?

In generale la trama è prevedibile e scontata. Non a caso il colpevole si identifica già da metà libro. Le ragioni e il movente all’origine di tutto sono molto banali. Il risultato è una storia improbabile con un epilogo artificioso e poco realistico. Questo è giudizio secco di alcuni consumatori di libri thriller psicologici.

Durante tutto il racconto l’autore dissemina una serie di morti inutili. L’espediente sanguinoso è un tentativo disperato di aggiungere fascino alla storia. Il superstite è decisamente un passo indietro rispetto a La psichiatra.

Altri lettori non sono affatto d’accordo. Tra questi non ci sono necessariamente i fan di Dorn. L’intreccio è ottimo, in una vicenda molto appassionante. Questo libro è un ritorno dell’autore in grande stile. Si incrociano efficacemente fatti e personaggi. Le atmosfere sono dense di pathos e tensione.

È un romanzo realistico scritto con grande mestiere. La lettura spinge ad andare avanti per confermare o smentire le proprie supposizioni. Il racconto è divertimento garantito per gli amanti del genere e non. Coinvolge e incolla alle pagine dall’inizio alla fine.

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Una sorpresa per i nuovi lettori, una conferma per quelli affezionati

il superstite

Molti critici dei libri thriller psicologici non hanno dubbi, stavolta Dorn ha fatto cilecca. Non eguaglia il successo del primo libro. L’architettura narrativa è “tirata per i capelli”. Ci sono troppe assurde coincidenze, messe solo per dare un senso alla storia.

In molti punti l’autore si arrampica letteralmente sugli specchi. Tutto sembra frutto del caso, pilotato e forzato. La confusione aumenta man mano che si va avanti nella lettura. Manca l’emozione, mentre l’andamento è ridondante noioso.

Altro parere è quello di chi parla quasi di “un altro libro”. Lo scrittore tedesco non delude mai. Il suo stile è fluido e intenso. La soluzione del mistero non si indovina fino alla fine. Il superstite è una bellissima sorpresa per chi non conosce Dorn. Al contempo è una conferma per i lettori affezionati dei suoi romanzi thriller.

È stupendo il susseguirsi di rimandi dal passato al presente. Ogni flashback illumina sempre di più il quadro generale. L’espediente rende dinamico il racconto. Ogni particolare è curato minuziosamente. È uno dei più riusciti libri thriller contemporanei.

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Il superstite: Dorn fa il bis

Una storia si misura anche con l’efficacia dei suoi personaggi. Purtroppo per alcuni questo è uno dei punti deboli del libro. Ne Il superstite, sono “caricature di persone”. Lo scrittore forza la trama per attirare sospetti o viceversa sviarli.

L’idea è debole, squilibrata e poco ispirata. I fatti non sono ben distribuiti nell’arco della trama. Si tratta di un errore da neofita dei libri thriller psicologici. Dorn non lo è, quindi è ancor meno perdonabile. Ci sono troppe interruzioni di continuità. I tanti personaggi fanno perdere il filo conduttore della storia. I protagonisti sono banali e poco interessanti.

Altri lettori sottolineano la validità della seconda prova d’autore di Dorn. Nel romanzo è presente un ampio ventaglio di personaggi affascinanti. Ciascuno di essi ha un vissuto particolare e una psicologia ben delineata. I protagonisti appaiono autentici, come in carne ed ossa.

La cura con cui è scritto il racconto lo rende uno dei migliori libri thriller degli ultimi anni. Rispetto all’esordio, questo ha una marcia in più. È piacevolmente cupo, concreto e tratti struggente. Dopo La psichiatra non era facile mantenere gli stessi standard letterari, ma l’autore ci è riuscito alla grande.

Nella lista dei nostri libri thriller consigliati, Il superstite è tra i più interessanti in assoluto. Siamo certi che entrerà nella top 10 dei tuoi titoli favoriti. Ti regalerà ore di puro brivido. Quando ti sarai ripreso dal vortice di emozioni, non dimenticare di lasciarci un commento.

Il superstite
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Il superstite

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Angosciante

Wulf Dorn è un vero funambolo narrativo. Sa camminare con disinvoltura in equilibrio sulla sottile linea che separa la lucidità dalla follia. Il superstite è una storia dalla tensione crescente che non concede un attimo di tregua. La trama, ad effetto domino, corre inarrestabile verso lo spiazzante finale.

PROS
  • Narrazione avvincente e dinamica
  • Racconto concreto e dettagliato
CONS
  • A tratti gratuitamente truculento
  • Verso l’epilogo i fili si riannodano troppo frettolosamente
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