Finché le stelle saranno in cielo: recensione

La protagonista del racconto è anziana, si chiama Rose ed è scampata ad una tragica vicenda. Sembra la trama di Titanic vero? Invece si tratta del libro di narrativa Finché le stelle saranno in cielo. L’autrice è l’americana Kristin Harmel, che dal 2006 al 2020 a suo attivo ha 13 romanzi.
Oltre all’oggetto della nostra recensione, edito nel 2012, in Italia sono usciti altri 3 titoli. Questi sono: Quando all’alba saremo vicini, Farò tutto per tornare da te e So che ci rivedremo presto. È stato uno dei libri più venduti della sua stagione letteraria.
Tutto ciò, nonostante la concorrenza di “pesi massimi” come la trilogia di “Cinquanta sfumature” della scrittrice E. L. James. Il libro è disponibile in formato kindle, copertina rigida e flessibile.
Trama del libro di narrativa Finché le stelle saranno in cielo
Cape Cod, Massachusetts. Nessuno conosce il vero passato di Rose McKenna. Da 70 anni, insieme ai ricordi lei custodisce un segreto. Ora che è vecchia la sua memoria sta svanendo. Prima che la malattia le faccia dimenticare tutto, decide di svelare la sua storia alla nipote Hope.
Il suo vero nome è Rose Picard, non è cattolica ma ebrea. Nel 1942 la sua famiglia venne deportata e sterminata ad Auschwitz. Solo lei e il suo fratellino Alain riuscirono a salvarsi. A 17 anni è stata costretta a fuggire dalla Francia per scampare all’Olocausto.
Ha così abbandonato un’intera esistenza, compreso il suo grande amore, Jacob Levy. Arrivata in Spagna conobbe un soldato americano. Lui la sposò allevando la figlia che portava in grembo come fosse sua.
Nonostante tutto non ha mai dimenticato tutti quelli che si è lasciata alle spalle. Ogni notte guarda la volta celeste. Rinnova la promessa di ritrovarli, finché le stelle saranno in cielo.
Adesso tocca ad Hope onorare quel giuramento. Questo arduo compito arriva nel momento più difficile. Lei è appena uscita da un sofferto divorzio. Porta avanti a fatica la North Star Bakery, la pasticceria che Rose le ha lasciato.
Ha una figlia 12enne di nome Annie, che non riesce più a capire e gestire. Tuttavia deve mantenere la parola data a sua nonna. Prende un aereo per andare dove tutto è cominciato, a Parigi.
Con in mano solo una lista di nomi e una ricetta misteriosa, comincia un viaggio a ritroso nel tempo. Sarà per lei anche un percorso di cambiamento. L’esperienza le permetterà di ritrovare sé stessa, e di incontrare un uomo di nome Gavin.
Con l’aiuto degli affetti ritrovati ora può proseguire la tradizione pasticcera di famiglia. Ora nella sua vita c’è anche Gavin, e con lui forse potrà nuovamente credere nell’amore.
Finché le stelle saranno in cielo: “Dietro le quinte”

Finché le stelle saranno in cielo è uno di quei libri di narrativa con più livelli di interpretazione. Contesto principale è la Seconda Guerra Mondiale, con il terribile genocidio degli ebrei da parte della Germana di Hitler. C’è poi il triste e delicato tema della malattia, nello specifico l’Alzheimer.
Questa condizione è anche un’allegoria della memoria. Simboleggia il valore che ha tenere viva la storia per non replicarla. Ricordare e non dimenticare sembrano cose simili ma c’è una sottile differenza. Per poter fare la prima c’è assolutamente bisogno della seconda.
Tra le pagine trova spazio pure la cronaca di eventi storici ben documentati ma poco conosciuti. La comunità musulmana in Europa ha fornito aiuto a quella semita durante i rastrellamenti nazisti. Questi episodi di fratellanza mostrano quanto siano sciocche le faide ideologiche e religiose.
Oltre al messaggio “impegnato”, ci sono anche connotazioni più leggere ma ugualmente profonde. Il romanzo è anche una stupenda storia d’amore. È un’avventura itinerante e interiore che parla di riscatto e ricerca delle proprie radici.
L’opera, a tratti, ha le sembianze di una saga familiare tutta al femminile. Sono descritte ben tre diverse generazioni di donne: la nonna Rose, la nipote Hope e la pronipote Annie. Tre esistenze separate ma connesse, che affrontano tappe diverse della vita.
C’è la cronaca di un divorzio, come fallimento di un progetto personale. Non manca l’analisi del conflitto tra genitori e figli nella fase critica di ribellione adolescenziale.
Per finire la Harmel è riuscita a conciliare la passione per la scrittura con quella per l’arte culinaria. Infatti il libro di narrativa si trasforma in un vero e proprio manuale di cucina. Ogni capitolo è arricchito con tante ricette, che rendono ancor più coinvolgente l’esperienza di lettura.
Cosa ne pensano i lettori
Finché le stelle saranno in cielo racchiude un pezzo di storia sempre attuale. A ridosso del Giorno della memoria (27gennaio), che celebra le vittime dell’Olocausto, è tra titoli che più gettonati. Ogni anno, seppur brevemente, ridiventa così uno dei libri del momento.
Per molti lettori il libro di narrativa della Harmel è figlio de La chiave di Sara. Si tratta di un romanzo storico dell’autrice e giornalista francese Tatiana de Rosnay. Infatti le due opere hanno molti innegabili punti in comune.
Il racconto della scrittrice bostoniana vanta generalmente un’ottima accoglienza. Tuttavia diversi utenti ne danno un giudizio diametralmente opposto. Ecco l’opinione di chi lo ama e di chi lo odia.
Una storia amara alleviata dai dolci

Una trama un po’ scontata e troppe frasi retoriche abbassano decisamente il livello dell’opera. Questo è il bilancio del libro di narrativa di Kristin Harmel, per alcuni lettori. L’aggiunta delle ricette è solo un debole espediente editoriale per cavalcare il trend gastronomico.
La storia è piatta e poco articolata. Assomiglia alla sceneggiatura di un filmetto americano di serie B. La prosa è eccessivamente melensa, con sviluppi poco credibili. Il finale specialmente, è tanto melodrammatico quanto inverosimile.
Come al solito c’è chi la pensa in modo molto diverso. Infatti, Finché le stelle saranno in cielo è in testa alla personale classifica libri di molte persone. Questi lo descrivono come stupendo, profondo e delicato. Ogni lettore ha un diverso passaggio preferito, che cambia in base alla propria sensibilità.
È una storia amara “addolcita” dall’idea originale degli inserti culinari. Si tratta di un libro completo che illumina e conquista con la sua intensità. Ha dentro tutto: segreti, amore, nostalgia, dramma e speranza. La scrittura, semplice e scorrevole, è merito del talento di una grande autrice contemporanea.
Accusa e difesa di un libro di narrativa
I due grandi pilastri al centro della trama, in realtà spariscono tra le pagine. La malattia e l’Olocausto si perdono rapidamente e non hanno l’approfondimento che meritano. Sotto il profilo letterario, Finché le stelle saranno in cielo, ha ben poco valore. La vicenda si riduce ad una storiella insignificante e vuota.
C’è chi considera addirittura questo libro di narrativa, un insulto per le vittime dello sterminio. Una tematica così importante serve solo da pretesto per un puerile romanzetto rosa. Il volume è una mera operazione commerciale, impregnata di luoghi comuni per fare presa sui lettori.
Altri utenti, al contrario, hanno contribuito a renderlo uno dei libri più letti dell’annata 2012. Il racconto è la rivisitazione originale di un periodo indubbiamente drammatico. Però non c’è alcuna offesa, solo la voglia di immettere una ventata di positività e di speranza.
L’aspetto romantico o di intrattenimento non perde di vista il realismo. Si può trattare un argomento molto serio anche con uno stile più amichevole e rassicurante. Lo scopo è stimolare riflessione e dibattito aiutando a diffondere la conoscenza dell’argomento.
Una stria che resta nel cuore…finché le stelle saranno in cielo

Alcuni lettori affermano che Finché le stelle saranno in cielo pecca di credibilità. È sconcertante la facilità con cui la protagonista riesce a ricomporre oltre mezzo secolo di oblio. Tutte le tessere del mosaico vanno al loro posto senza sforzo. Praticamente gli avvenimenti sono come pilotati e spesso forzati.
I dialoghi sono banali, privi di pathos e di convinzione. L’autrice ha perso un’occasione per affrontare un argomento forte con il giusto spessore. Questo romanzo è solo un prodotto commerciale che per giunta sa di già visto. I rapporti e le dinamiche tra i personaggi sono deboli e poco incisive.
Un libro di narrativa si giudica in base a ciò che lascia. A tanti lettori l’opera della Harmel ha regalato un’esperienza unica e intensa. Tutti gli argomenti sono in perfetto equilibrio. Ad una trama ben tessuta corrispondono descrizioni romantiche e suggestive.
Ogni personaggio trova il suo spazio, il suo ruolo, sa dire le cose giuste al momento giusto. Questo racconto ha un cuore e un’anima, ed è un vero dono per ogni lettore.
Emozione, spessore, passione e intreccio, cosa puoi chiedere di più a un libro di narrativa? Se cerchi tutto questo e molto altro ancora, non perdere l’opportunità di leggere Finché le stelle saranno in cielo. Fallo il prima possibile, ovviamente anche il lasciarci un commento.