Cronache marziane: il libro fantasy più letto

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Cronache marziane: il libro fantasy più letto
Cronache marziane: il libro fantasy più letto
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Storia e atmosfere affascinanti
Ricco di spunti di riflessione
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Immagina di essere in un libreria intento a cercare Cronache marziane tra tutti i volumi. Potresti trovarne una copia tra i romanzi fantasy, tra quelli di fantascienza, di filosofia, sociologia, e perfino di poesia.

Già perché in queste pagine Ray Bradbury ha stipato un’antologia delle sue riflessioni sull’esistenza umana. Così si spiega la natura multiforme di un testo che dopo 70 anni è ancora attuale. Infatti l’edizione originale risale al 1950, mentre quella italiana è del 1954.

Il contesto è la “corsa allo spazio” tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Non a caso lo scrittore ha iniziato il lavoro nel 1946, in pieno secondo dopoguerra. Bradbury ha prodotto un totale di 11 romanzi e una trentina di altre opere.

Nonostante ciò, Cronache marziane, insieme a Fahrenheit 451, restano i suoi capolavori più memorabili. Il libro è disponibile in formato kindle, audiolibro, copertina flessibile e rigida da collezione.

Cronache marziane: guida alla lettura

Cronache marziane è una raccolta di 28 racconti. Il tema comune è la conquista di Marte. Il libro trae il suo titolo dalla struttura che ricorda appunto un diario. Gli episodi sono cronologici e per certi versi consequenziali.

In diversi capitoli sono collegati dallo sviluppo della vicenda. Il tutto avviene nell’arco cronologico che va da gennaio 1999 a ottobre 2026. Uno degli aspetti particolari è che non c’è un unico protagonista.

Ogni personaggio ha un ruolo differente nella trama generale. Ciascuno è come un corridore che passa il testimone al successivo. Cronache marziane è anche la metafora dell’invasione subita dai nativi americani da parte degli europei.

È una riflessione sui concetti di “alieno” e “diverso”. Da questa rappresentazione allegorica la razza umana ne esce piuttosto male. Le persone sono quindi imperfette ma non perfettibili, scorrette e incorreggibili. In pratica una specie incapace di imparare dai propri errori, almeno non del tutto.

L’invasione è spacciata per esplorazione e l’ignoranza alla fine prevale sul bisogno di conoscenza. Il volume contiene anche un’accorata denuncia. L’autore punta il dito verso un progresso che ha ucciso la “natura”, quella umana e del pianeta.

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Cronache marziane: molto fanta e poco scienza

Ray Bradbury è, suo malgrado, uno dei principali autori di libri di fantascienza. Eppure inserire Cronache marziane in questo genere letterario sarebbe scorretto o comunque riduttivo. Infatti, come accennato, l’opera è alquanto articolata.

La componente immaginifica prevale su quella realistica. Il testo parla più di sensazioni, esperienze ed emozioni che di tecnologie e avventure spaziali. Questo aspetto lo accomuna quindi ai romanzi fantasy.

Tra gli elementi più originali vi è lo stravolgimento dei ruoli. Di solito sono i marziani a invadere la Terra. Questa volta sono loro a subire l’ingrata sorte. Si tratta di una lettura originale, allo stesso tempo ironica e sferzante.

Il Pianeta Rosso è assume un significato simbolico ed ha tante facce. È la terra promessa, il paradiso perduto, il luogo della seconda possibilità o forse dell’ultima.

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Cronache marziane: trama spoiler

La Terra è perduta, Marte diventerà la nuova casa del genere umano. Nel 1999 parte la prima missione di ricognizione condotta da due astronauti. Giunti a destinazione verranno però uccisi da un umanoide “tradito” dalla compagna con uno dei terrestri.

A poca distanza arriverà anche la seconda spedizione. La navicella purtroppo atterrerà vicino ad un manicomio marziano. Gli autoctoni sono dotati di poteri telepatici. I pazienti, incapaci di filtrare i pensieri dai pionieri, li scambiano per allucinazioni, e finiscono per trucidarli tutti.

Nell’aprile del 2000 arriva la terza squadra di ricerca. La missione è esplorare il pianeta e capire cosa è accaduto ai gruppi precedenti. Si scopre che sul Pianeta Rosso c’è una perfetta riproduzione di una cittadina americana degli anni 20’.

Inizialmente il team pensa di essere ancora sulla Terra, ma di aver viaggiato indietro di 80 anni. Qualcuno suppone che quello sia un avamposto di terrestri fuggiti durante la Prima Guerra Mondiale.

Addentrandosi nella città i membri dell’equipaggio cominciano a incontrare familiari e amici defunti. Prende piede la teoria che Marte sia l’aldilà…..

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In realtà è tutta opera dei marziani. Grazie ai loro poteri mentali hanno ingannato gli umani per poi eliminarli.

Pare che gli indigeni abbiano la meglio. Tuttavia un virus portato probabilmente proprio dai terrestri, finisce per decimarli A questo punto la colonizzazione prosegue senza ostacoli. I locali, quasi estinti, sono ridotti a spettri fatti di pura energia.

Nel 2026 l’ennesimo conflitto nucleare minaccia di annientare definitivamente la Terra. Tutti i coloni abbandonano Marte per ritornare a casa. Questo disperato tentativo di salvare il pianeta natale, sarà in realtà l’estremo saluto.

Solo due famiglie riusciranno a scappare prima della distruzione totale. Gli ultimi terrestri sono ora i nuovi marziani. Il futuro è nelle loro mani, con la speranza che non ripetano gli stessi sbagli.

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Cosa ne pensano i lettori

Cronache marziane è considerato uno dei migliori libri di fantascienza mai scritti. Eppure chi spera di trovarci pistole laser o battaglie stellari, potrebbe rimanere deluso. Stessa storia per chi identifica i romanzi fantasy solo con le storie di draghi e cavalieri.

Quest’opera è per chi non ama le etichette. È dedicata a chi cammina senza fatica sulla sottile linea di confine tra generi. Per tutti gli altri è difficile prevedere gli effetti. Tutto ciò che si può fare è raccontare opinioni e impressioni, che tra l’altro è la cosa che ci riesce meglio.  

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28 episodi diversi che raccontano la stessa storia

romanzo fantasy

Nell’elenco delle critiche la prima è sulla traduzione. La versione italiana ha un testo ormai obsoleto. La lingua si evolve e lo stile del 1954 risulta ostico e anacronistico. Per di più solo pochi racconti valgono la pena di essere letti.

La maggior parte dell’opera è lenta e noiosa. Ci sono tante descrizioni e divagazioni oniriche, ma pochi dettagli. In pratica tutto il lavoro di costruzione dell’ambientazione lo deve fare il lettore. L’esperienza di fruizione diventa faticosa e fastidiosa.

Per altri, ogni racconto è brillante a modo suo. Ciascuna vicenda è diversa, pur restando parte di un tutto. Alcuni episodi commuovono, altri strappano un sorriso, ma tutti fanno riflettere. Nonostante la prosa un po’ datata lo stile è sempre efficace.

Le atmosfere sono bellissime e suggestive. La narrazione, seppur complessa, resta avvincente e scorrevole. Cronache marziane racchiude un significato diverso per ogni lettore. Alcuni lo descrivono come uno dei migliori libri fantasy mai scritti.

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L’autore propone, il lettore dispone

I più critici pensano che Bradbury abbia sprecato l’occasione di creare un’eccezionale novel di fantascienza. Ha piuttosto preferito infarcire il volume con un po’ di tutto, producendo un bel po’ di niente.

Il risultato è una serie di storie appena interessanti che non soddisfano mai pienamente. Sarebbe stato meglio concentrarsi su una sola trama, sviluppandola meglio in completezza e profondità.

Purtroppo, o per fortuna, lo scrittore perde potere su ciò che ha creato dopo la pubblicazione. Infatti sono i lettori a interpretarne il significato. A volte questo può non coincidere con l’idea originale dell’autore.

Non a caso alcuni inseriscono Cronache marziane tra i romanzi fantasy, altri tra quelli di fantascienza. L’intento del buon Ray era forse solo distinguersi dai soliti mainstream. In questo modo il suo lavoro è rivolto a tutti.

I fan del libro lo ritengono una vera e propria apologia dei vizi e delle virtù del genere umano. Grazie ad una scrittura inimitabile è divenuto un cult che non invecchia mai. Il tono sognante romantico e un po’ nostalgico, arriva a toccare le corde dell’anima.

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Nella terra di mezzo tra libri fantasy e di fantascienza

migliori libri fantasy

C’è chi pensa che l’aspetto visionario e profetico del libro sia eccessivamente stereotipato. L’autore è troppo influenzato dalla mentalità della sua epoca. La visione disfattista dell’umanità è inutilmente estrema. Non c’è spazio per le sfumature e per le possibilità.

Inoltre usare un parto dell’immaginazione per far riflettere sulla realtà rischia di trasmettere un messaggio ambiguo. Si tratta di un testo faticoso che alla fine non ripaga del sudore versato. Bradbury ha voluto strafare e nella terra di mezzo tra romanzi fantasy e di fantascienza ha smarrito il cammino.

Al contrario alcuni parlano dell’opera come di una incredibile prova di scrittura creativa. È un libro pieno di tutto, metafora del progresso scientifico che non coincide con quello morale. Cronache marziane è un esempio di letteratura raffinata e sofisticata.

Inutile cercare di classificarlo. All’autore non interessava la verosimiglianza della forma ma piuttosto la potenza allegorica della sostanza. Non c’è nessuna pretesa o velleità di realismo scientifico o fantastico. Esiste solo voglia di raccontare le mille contraddizioni dell’animo umano.

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Se ciò che è originale fosse semplicemente strano?

Alcuni ritengono Cronache marziane molto sopravvalutato. A volte sembra che siano proprio i libri più ostici a diventare dei miti. I romanzi fantasy o di fantascienza più surreali divengono “originali”. La verità è che invece il più delle volte sono soltanto “strani”.

C’è sicuramente di meglio in giro, anche nella stessa produzione di Bradbury. La sua opera prima è pretenziosa ed elaborata. La qualità dei racconti è poco equilibrata. Il tutto risulta pomposo e ridondante. Per finire i personaggi sono piatti. I protagonisti sono schiavi o prigionieri di una trama che spesso rasenta il ridicolo.

Esiste ovviamente un’altra “campana” della storia. Infatti per molti lettori si tratta di uno dei libri fantasy da leggere assolutamente. Ovviamente senza nulla togliere alla natura così sfaccettata dell’opera. I diversi episodi variano di intensità perché un percorso non ha mai la stessa andatura.

Ciò che conta è il traguardo finale, la visione di insieme. Da questo punto di vista il “diario di viaggio” ha tutti gli elementi che servono. Il suo contenuto trascende le parole. Ogni generazione è e sarà libera di trovarvi un senso e trarre un nuovo insegnamento.

Che si tratti di romanzi di fantascienza o di libri fantasy consigliati, Cronache marziane è sempre in testa alla classifica. Non conosciamo i tuoi gusti letterari, ma siamo certi che ti piacerà. Ne siamo così sicuri che restiamo già in attesa di un tuo commento.

Cronache marziane
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